Esce il libro “La libertà religiosa tra Stato e Chiesa”: un
confronto tra mons. Agostino Marchetto,
definito “il miglior ermeneuta del Concilio Vaticano II” e il ricercatore Daniele
Trabucco. È curato dal bellunese Michelangelo De Donà: “celebriamo i dieci anni
dalla visita al Centro Papa Luciani dell'allora card. Ratzinger”.
È disponibile, edito dalle Edizioni Solfanelli di Chieti, il libro “La
libertà religiosa tra Stato e Chiesa” curato da Michelangelo De Donà,
organizzatore della rassegna culturale “Illustrissimi” del Centro Papa Luciani
di Santa Giustina (Belluno), volume che esce proprio nei dieci anni dalla
visita dell'allora card. Joseph Ratzinger a Col Cumano.
«Questo Concilio Vaticano dichiara che la persona umana ha il diritto
alla libertà religiosa. Il contenuto di una tale libertà è che gli esseri umani
devono essere immuni dalla coercizione da parte dei singoli individui, di
gruppi sociali e di qualsivoglia potere umano, così che in materia religiosa
nessuno sia forzato ad agire contro la sua coscienza né sia impedito, entro
debiti limiti, di agire in conformità ad essa: privatamente o pubblicamente, in
forma individuale o associata. Inoltre dichiara che il diritto alla libertà
religiosa si fonda realmente sulla stessa dignità della persona umana quale
l’hanno fatta conoscere la parola di Dio rivelata e la stessa ragione. Questo
diritto della persona umana alla libertà religiosa deve essere riconosciuto e
sancito come diritto civile nell’ordinamento giuridico della società.»
Da questo testo, contenuto nel cap. I, n. 2 della dichiarazione
“Dignitatis Humanae” firmata da Paolo VI il 7 dicembre 1965, è iniziata la
riflessione che il Centro di spiritualità e cultura Papa Luciani di Santa
Giustina (Belluno) ha dedicato al tema “La libertà religiosa tra Stato e
Chiesa”. Il primo passo è stato quello di proporre un approfondimento pubblico
proprio nel centro dedicato a Papa Luciani nell’ambito della rassegna culturale
“Illustrissimi”.
Relatori dell’incontro l’arcivescovo S.E.R. Mons. Agostino Marchetto,
nunzio apostolico e segretario emerito del Pontificio Consiglio per la
pastorale dei migranti e degli itineranti, che ha trattato il tema “La libertà
religiosa a partire dal Concilio Vaticano II” e il dott. Daniele Trabucco,
assegnista di ricerca post-dottorato in Istituzioni di Diritto Pubblico presso
l’Università degli Studi di Padova, che si è invece soffermato sulla libertà
religiosa e il pluralismo nella Costituzione italiana.
Il secondo passo, ovvero l’idea di pubblicare un agile libro. Nel suo
intervento l’arcivescovo Mons. Agostino Marchetto, considerato da Papa
Francesco “il migliore ermeneuta del Concilio Vaticano II”, si occupa della
libertà religiosa nella dichiarazione “Dignitatis humanae” che distingue tra
libertà religiosa e libertà della Chiesa; la prima fondata sulla dignità umana
che deve essere riconosciuta ad ogni singola persona in quanto tale mentre la
seconda, originaria, fondata invece sulla missione ricevuta da Cristo per la
salvezza delle anime, quindi non concessa dallo Stato o derivata da un
riconoscimento legale. Al n. 14 di questo documento epocale nella storia della
Chiesa si precisa: “Vi è quindi concordia fra la libertà della Chiesa e quella
libertà religiosa che deve essere riconosciuta come un diritto a tutte le
comunità e che deve essere sancita nell’ordinamento giuridico”.
Nella sua relazione il dott. Daniele Trabucco analizza alcuni articoli
della Costituzione italiana vigente, precisamente le disposizioni che
sanciscono il principio di non discriminazione su base religiosa (articolo 3),
l’indipendenza e la sovranità dello Stato e della Chiesa ciascuno nel proprio
ordine (articolo 7), l’uguaglianza di tutte le confessioni di fronte alla legge
(articolo 8), la libertà di professare il proprio credo, sia individualmente
che collettivamente, di promuoverne la diffusione e di celebrarne il culto in
pubblico o in privato a meno che i riti non siano contrari al buon costume
(articolo 19) ed infine la proibizione di ogni forma di discriminazione o
l’imposizione di speciali oneri fiscali nei confronti di associazioni o
istituzioni religiose basate sull’appartenenza confessionale (articolo 20). C’è
poi il riferimento anche ad altri articoli che riguardano indirettamente la
libertà religiosa oppure che trattano specifici aspetti della stessa; non manca
naturalmente il richiamo alla sentenze della Corte costituzionale (come per il
tema della presenza di simboli religiosi nei luoghi pubblici).
A conclusione un’appendice per l’agevole consultazione del testo della
“Dignitatis Humanae” e di alcuni articoli estratti dalla Costituzione italiana.
Il volume ha la prefazione del prof. don Giuseppe Dal Ferro,
direttore dell’Istituto “Rezzara” di Vicenza, e la postfazione del prof.
Massimo Introvigne, fondatore del Cesnur di Torino.
Michelangelo De Donà, mons. Agostino Marchetto, Daniele Trabucco
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